Sono sulla 5 Ave e guardo delle macchine estremamente lussuose mettersi in fila, più o meno ordinatamente, per la sfilata del Columbus Day. Sono tutte auto di grossa cilindrata, tipo maserati o ferrari, e mi domando che cosa c'entrino con la parata in onore del viaggiatore genovese. Ma la parata del Columbus day è una parata un pò random, che per qualcuno si è trasformata in una sorta di festa dell'orgoglio italo americano. Le auto, oltre ad essere tutte molto costose, sono guidate solo da uomini, quasi tutti piuttosto attempati, con il sigaro in bocca e il cappello messo di traverso. La gente li fotografa come se fossero divi dei Sopranos. Donne ingioiellate e con tacchi altissimi salutano con la mano la folla che si accalca dietro le transenne. La polizia cerca di regolare il traffico e i motori delle auto rombano come se fossero a una partenza di una qualche gara. E invece poi si muovono lentamente. Che delusione.
Poco più avanti ci stanno i due politici locali, quelli che si candidano alle elezioni di novembre. Entrambi italo americani ed entrambi nella sfilata a rivendicare un pezzo di Colombo a testa. I giornalisti li rincorrono subito e chiedono dichiarazioni.
Entrambi si dichiarano favorevoli alle unioni gay e si allontanano.
Passano ancora alcune bande musicali, gruppi scolastici e corpi vari della polizia locale. Ma l'attenzione della folla è tutta per i gruppi di italo americani, sono loro che si prendono le strade.
Ne sfilano tanti e di tutti i tipi.
Ci sono i gruppi campani, i gruppi dei pizzaioli napoletani, c'è anche una gigantesca betoniera che reclamizza una ditta del New Jersey di cemento italiano. A questa va tutta la mia ammirazione.
Poi c'è il carro dei sons of italy, che hanno diverse loggie. C'è quella di Garibaldi, quella di Meucci, tutti italiani che hanno fatto qualcosa di importante.
Nessuno di loro parla italiano, sono ormai di terza o quarta generazione. Però dicono sempre buongiorno come stai? piacere, molto piacere.
Arriva anche un carro trainato da un fuoristrada gigantesco, nero, dove un tenore canta con un bicchiere di vino in mano. Geniali.
Alcuni tizi vestiti da pulcinelle corrono su è giù lungo la strada e ti lasciano in mano una reclame per un ristorante pizzeria a Brooklyn da qualche parte.
Ma i migliori da vedere sono le delegazioni di sindaci e assessori che vengono dall'Italia. Moltissimi sicialiani. Sorridono tutti, come se avessero vinto a una lotteria o come se fossero in vacanza con la scuola. C'è pure qualche ragazzino che sfila con la maglietta dei mondiali del 2006, come se fossimo a Roma e la sfilata stesse andando verso Circo Massimo a ubriacarsi di celebrazioni. Urlano cose a caso alla gente che li guarda senza capire nulla, soprattutto senza capire che ci fanno in mezzo alla parata del Columbus day.
Un gruppo numeroso della città di Ragusa sfila con uno striscione enorme con sopra il simbolo della cittadina, tantissime bandiere dell'italia che manco al 2 giugno si son mai viste.
Alcune donne ballano al suono dei tanburelli, con il costume tradizionale e le bandiere italiane in mano a sventolare.
Poi una signora si stacca dal gruppo e si avvicina ai bordi della strada. C'è un sudamericano che vende bandierine e lei ne vuole comprare un paio. Non parla una parola di inglese, ma si fa capire a gesti. Ne prende due grandi, americane. Mi sembra giusto, è pur sempre una sfilata per la scoperta dell'America.
Arriva un ragazzo, probabile parente, che parla con la signora in siciliano strettissimo, e si rivolge al venditore di bandiere in un inglese molto pulito.
Gli chiede una bandiera americana pure lui, ne ha in mano già una, vistosamente rovinata, ne manca una parte. Il venditore gliela dà e gli chiede 3 dollari. Un prezzo onesto per una bandiera di medie dimensioni, penso.
Il ragazzo dice che è troppo, e gli ridà indietro la bandiera, naturalmente gli ridà quella rovinata. Il venditore allora s'ìncazza e gli fa notare che la sua bandiera è l'altra. L'avesse mai fatto. Il ragazzo lo insulta e gli dice che dovrebbe ringraziarlo, perchè è lui che gli dà da mangiare in America.
Una coppia di cinesi guarda la scena ammutolita. La signora che non parla inglese aspetta che il ragazzo torni verso la sfilata e allunga qualche dollaro al venditore, che ormai s'è impegnato in lunghe imprecazioni spagnole.
Poi si allontana perdentosi dentro dietro la parata, con le bandiere americane e italiane in mano, senza sventolarle più.
Infine soppraggiunge il carro per eccellenza. Non è proprio un carro, ma un TIR più rimorchio. Sotto c'è una scritta tutta fatta di lustrini coloratissimi: Casa Calabria, New Rochelle, New Jersey, NY. Sembra il titolo di un film, tanto è vistoso.
Sul rimorchio ci sono a grandezza quasi naturale tre caravelle in legno e un Colombo che guarda verso l'orizzonte in posa impeccabile e solenne. D'altra parte tutto questo è per lui.
Non c'è nessuno che accompagna il tir, nessuna persona a piedi o sopra il rimorchio.
Non ce n'è bisogno. Non c'è bisogno di nessuno al carro di New Rochelle.
Colombo sa già dove andare.
N.BLVD
11|10|2010
w l'italia!!!! mado...
RispondiEliminavinz scappa in california che schwarzi spaccia maria!!!!!!
compra casa che veniamo SUBITO!!!!!!
strano che matte ancora non abbia commentato "ma colombo era toscano!"
RispondiEliminati ho mandato una bella mail
con una bella foto
panino e 21 chiedono dei regali