giovedì 23 settembre 2010

# 1

a northen boulevard mi cha portato cydalia, con la sua macchina gigante targata florida.
aveva anche una bandiera americana piccola attaccata allo specchietto. quando ci siamo incontrati all'aereoporto mha spiegato che non è riuscita a trovarne di più grandi. se ne vendono un sacco di bandierine degli stati uniti a new york, e insomma quelle più grandi non si trovano più facilmente. poi è quasi l'11 settembre, quindi vanno via tutte. gli dico che secondo me quella che cha si vede benissimo, ed è anche molto graziosa. insomma, non ne metterei una più grande.

cydalia, per gli amici cyd, e io adesso sono un suo amico, ha circa 60 anni. ha fatto la tassista a new york, l'insegnante al college nel queens e poi alla fine s'è ritirata ed è andata in pensione. adesso vive quasi tutto il tempo in florida, vicino miami. dice che le piace molto il posto. costa molto meno che ny, la gente è più tranquilla e c'è sempre il sole. a ny cha passato tutta la vita, è venuta qua 50 anni fa dal portogallo, dall'algarve. mi dice che il viaggio lha fatto in nave, passando dal canada. la prima parola che gli hanno insegnato quando stava ancora sulla nave è stata money. nessun dubbio. lei ha lavorato tutta la vita e ha fatto una certa fortuna. adesso ha una casa sua nel queens e una a miami, e può vivere piuttosto tranquilla.
cyd parla tantissimo e molto velocemente. sta mettendo alla prova il mio inglese, che insomma è quello che è.

ci perdiamo un paio di volte sulla interstatale che taglia per brooklyn, poi restiamo imbottigliati nel traffico cercando di andare nel queens. cyd mi spiega che siamo dalla parte opposta di dove dobbiamo andare. e allora azzarda una manovra bruttissima, fa un'inversione pericolosissima e si mette su una corsia preferenziale per i bus, continuando a guidare come se nulla fosse. parte un concerto di clacson e qualcuno abbassa anche il finestrino per dire alla mia autista che non ha approvato molto la sua manovra. lei risponde stizzita e mi spiega che tutti le suonano perchè vedono che ha la targa della florida, e pensano che non conosce le strade. bè, in effetti che non consce le strade è pure vero, visto che ci siamo persi e giriamo attorno al JFK da venti minuti. ma non glielo dico, mi sembra più semplice annuire e farle capire che io sono completamente d'accordo con lei.

arriviamo dopo due ore.
la sua casa ha i mattoni rossi, è su tre piani. è molto bella e di quelle un pò residenziali.
mi fa un pò strano, perchè appena prima ci stanno 3 case di legno dove pensi possano spacciare crack, ma cyd mi dice che i vicini sono tutta gente per bene. io annuisco, abbiamo stabilito questa sorta di empatia ormai.

il mio appartemento è un basement. è un bel nome, che vuol dire che è un seminterrato.
poca luce, ma due frigoriferi ( uno per le bibite e uno per le cibarie), pavimento vivace e in bagno una simpatica collana di rose in plastica, compresa di rugiada finta. direi che non è male.
la valigia me la posrta giù per le scale il marito di Cyd, un uomo gigante e con un largo sorriso, che parla un'inglese più o meno come il mio. su un braccio ha il tatuaggio del simbolo della pace. un pò me lo vedo negli anni '70 a fare l'hippy. anche cyd ce la vedo bene.

guardo fuori dalla porta finestra. a prima vista ci sta un muro bianco, poi se guardo verso l'alto vedo degli alberi e un pezzo di cielo.
ci stanno delle scale e l'accesso diretto ad un piccolo giardino selvaggio.
ok, ho una via di fuga, può bastare.

N.BLVD
10|09|2010